martedì 26 maggio 2015

Vegas, LA and San Diego

Riuscire a descrivere Las Vegas é complicato, soprattutto se pensate che ci siamo stati solo un girno e con la piccola L. 
Devo essere sincera, non ne sono stata affascianata. Sembra di girare in una specie di Mini Europa.  Se non sei mai stato a Las Vegas ti puoi immaginare una cittá "fake" che copia un sacco di costruzioni e palazzi famosi d'Europa.



Tutto é servizi: casinò ovunque, limousines che girano per la cittá, alberghi, ristoranti e luoghi di spettacolo e divertimento in ogni angolo. Credo che se fossimo stati in due forse avremmo potuto divertirci. Ma capisco bene che i singles se la spassino! 

Abbiamo passato solo una notte a Vegas e siamo stati all' hotel Bellagio. hotel immenso, dove, per poter andare alla stanza dovevi attraversare il casinò. 
Molto elegante e con qualsiasi tipo di servizio immaginabile. Persino la zona fitness era completa di tutto! 



All'esterno sorge il laghetto con la famosa fontana che raccoglie gente ogni mezz'ora, 24 ore su 24, per lo spettacolo di musica e colori.

In un centro commerciale c'era l'imitazione di case greche ed il soffitto era una replica di un cielo aperto. Spettacolare al punto che E non aveva realizzato che il cielo fosse finto.



Per la piccola L é stato un po' una tortura, non abbiamo trovato molte infrastrutture per bimbi. per fortuna il giorno dopo ci siamo avviati verso Los Angeles


A Los Angeles siamo stati davvero fortunati, ho reincontrato un carissimo collega che lavorava con me al Crowne Plaza e che ci ha ospitato in una delle Suites dell'Intercontinental a Beverly Hills. Hotel magnifico, oltretutto in una zona rinomata della cittá. 
Beverly Hills é una zona tranquilla e pulita con villettine che a guardarle diresti che sono molto carine e se guardi nel sito delle case in vendita della zona, gli zeri sono almeno sei prima della virgola!
A Los Angeles si mangia bene, ma c'é troppo traffico. 

Per riuscire a far fare il pisolino pomeridiano alla piccola L abbiamo deciso di fare la Mulholland drive, strada panoramica e famosa anche grazie al film omonimo.

Abbiamo passato una giornata a Santa Monica, centro carino e pedonale con musica per strada, negozi e ristoranti per ogni gusto.

Non siamo stati in spiaggia, faceva troppo freddo.

Passati due giorni a Los Angeles, carina, ma non eccezionale, ci siamo diretti a San Diego.

A San Diego abbiamo dormito in un hotel a La Jolla, paese delizioso sul mare che ha tantissimi ristorantini e dove si possono vedere le balene e le foche.

Sand Diego é una cittá piena di risorse e cose da vedere. Quattro giorni non ci sono bastati per visitarla. 
Lo zoo é un'opera d'arte. bellissimo! É evidente che gli animali sono felici nonostante la cattivitá. lo zoo é molto grande e ripropone, nel limite del possibile, l'habitat originale degli animali. 
C'erano i bradipi!!! Non sapevo che fossero così grandi...



L'unico che, secondo me, non ne aveva la meglio era l'orso polare. Tutti gli altri animali avevano i piccoli che é quindi segno di benestare.




Il parco Balboa é un parco immenso tenuto molto bene. ci sono palazzi antichi, teatri, la zona spagnola, e molte attrazioni per i piú piccini. in due giorni non siamo riusciti a girarlo tutto.



La cittá in sé è molto graziosa e la gente é molto rilassata, sembrano tutti in vacanza anche solo a prendere un caffé sono tutti tranquilli in coda.

La temperatura é fantastica se si pensa che non cambia durante l'anno

Old Town é la zona di ristoranti che ci é piaciuta di piú. una strada unica di soli ristoranti e negozietti con un centro stile messicano. molto accogliente.


Per non parlare del parco nazionale Torrey Pines. Uno spettacolo!



Il mare e le spiagge sono molto accoglienti per non parlare della quantità di deliziosi ristoranti! 

Che dire? San Diego!!!

Chicago Sun Times

Anni fa ero appassionata di una serie televisiva che guardavo ogni pomeriggio con mia nonna. Facevamo sempre il tifo per Gary Hobson che si avventurava a salvare le vite della gente perchė riceveva il giornale del giorno dopo. Ultime dal cielo. A parte alcune storie noiose ero molto interessata alla storia di background: come facesse un gatto rosso a portare ogni mattina all'alba, l'edizione del giornale Chicago Sun Times che sarebbe stata stampata il giorno dopo.  Ovviamente Gary, ragazzo un po' sfigato, riusciva spesso a salvare la gente anche passando per stupido o rischiando a sua volta la sua vita. Ma tralasciando i particolari, gli episodi erano girati nella freddissima Chicago. Regno della musica jazz, della metropolitana sopraelevata da ponti di ferro e dall'architettura particolare.

Non potevo essere in America e non visitare Chicago, non credete? 
Abbiamo passato quattro giorni bellissimi (freddissimi!) a Chicago e devo dire che me ne sono proprio innamorata. Ė come un gioiello nascosto dell'America settentrionale che, se non fosse stato per la temperatura gelida ed il vento freddo, ci ha davvero riscaldato. 


La cittá ė molto pulita, "piccola" a confronto delle altre metropoli americane, ma deliziosa, molto accogliente e piena di servizi. Ovunque cammini per strada, ristoranti e alberghi offrono il riscaldamento all'aperto ed i palazzi sono spesso collegati tra di loro per far sí che la gente non esca a congelarsi. pensate che d'inverno, grazie ai forti venti dal nord che arrivano dal Lago Michigan, la cittá raggiunge i -30 gradi centigradi!. certo non proprio un paradiso terrestre! 
Ma la cittá sopravvive! Mi chiedo, in fondo, come facciano gli abitanti di Chicago a sopravvivere, per non parlare dei senza tetto che non mancano agli angoli delle strade.

Il parco giochi del Millennium park é riscaldato! Si, sotto alla gomma con cui é pavimentato c'é il riscaldamento. É molto grande ed accoglie bimbi di ogni etá.

I palazzi sono una macedonia di old and modern architecture. Grattacieli moderni, grattacieli old style, palazzine e villette... tutto insieme. In questi quattro giorni non ci siamo spostati dal centro, tranne una sera che siamo stati ospiti di un collega di E. Per andare a trovarlo abbiam preso il treno. Essendo una milanese, mi ha stupita che i treni andassero a gasolio invece che ad elettricitá e sono molto piú alti dei classici treni europei. 
Siamo saliti all'orario di punta e, come di consueto, era pieno, la gente era rimasta in piedi. Appena mi hanno vista con L in braccio mi hanno fatta sedere! Mi han persino chiesto se invece di tenere la piccola in braccio, se volevo farla sedere al mio fianco! Sono rimasta incredula. Ovvimente me la sono tenuta in braccio.
Usciti dal centro i suburbs sono esattamente uguali a quelli che abbiamo visto nei mesi passati in America. sembra quasi che li facciano tutti con lo stampino! 

Il suo collega é sposato con due figli ed i bambini ci raccontavano quanto si divertivano ad andare in piscina (aperta solo un mese all'anno) e a giocare fuori con gli altri bambini il resto dell'anno (brrrr...!!)

Sembra che la loro vita si svolga normalmente nonostante le temperature polari. Io non so se sopravviverei!

Visitate Chicago, aggiungetela alle vostre mete americane e mi saprete dire! Magari andateci a luglio!

a presto!

giovedì 29 gennaio 2015

Vado o non vado... Questo è il problema!

Se solo penso a 14 mesi fa in cui l'idea di andare in America era fantastica, ma dalle delusioni, la rabbia e la frustrazione al nostro arrivo volevo scappare, ed ora sono qui a chiedermi se voglio tornare in Olanda oppure no!

Ho preso un foglio e ho tirato una riga verticale. A sinistra ho scritto "torno volentieri perchè..." E a destra ho scritto "resto volentieri perchè..."
Stilato le due liste e sembra che ci siano più motivi nella colonna di destra... Eh si!
Ma si sa, non è poi così semplice! Bisogna dare un'importanza, un valore ad ogni motivo scritto in ciascuna colonna, e per logica, ad ognuna ho assegnato un numero da 1 a 10.

Preso la mia bella calcolatrice, perchè al giorno d'oggi non si è più capaci di calcolare a mente (o per meglio giustificarmi: volevo avere la certezza che il risultato fosse esatto...) ed ecco che nella colonna di sinistra, in fondo, appare lo stesso identico numero riportato in fondo alla colonna di destra
Aaaah!
Aiuto!

Un giorno E mi dice "torniamo", l'altro mi dice "restiamo" io non so più cosa pensare e come prepararmi ai prossimi mesi incerti.

Ora sembra che la decisione, finalmente e tristemente, sia presa: Torniamo!

Che farò in Olanda nelle giornate uggiose, dove, in ben 8 anni sono riuscita a fare un numero di amicizie che possono essere contate su una mano e lasciare quelle trovate ad Alpharetta che ad oggi, in un anno e mezzo, si possono contare su mani e piedi?

Ho bisogno di ritrovare l'abitudine di usare l'agenda per uscire con quei quattro amici e dove le temperature e la lingua non siano proprio le mie preferite...

Il posto è bellissimo, lo consiglio a tutti! Stiamo anche cercando di vendere casa per comprarne una più grande... I am becoming crazy! 

Aiutatemi, forse mi sono persa!




mercoledì 24 dicembre 2014

Thanksgiving

Come nei classici film americani, abbiamo vissuto una "classica" giornata americana: Il giorno del ringraziamento.

Come da turista ignorante approdata su terra sconosciuta, mi sono trovata davanti al graditissimo, ma imbarazzante invito a passare Thanksgiving dalla cara amica Sonia e famiglia.
Ero davvero dispiaciuta a dover rifiutare l'invito così le ho detto che non saremmo stati solo noi tre in quanto i suoceri sarebbero stati in visita in quello stesso periodo e che quindi ero spiacente ma....
"Ma certo! Anche loro sono i benvenuti!"

ah!

Imbarazzata e gradevolmente colpita dalla sua esclamazione mi sono sentita subito in debito.

Thank you! That's all what's about! Ma che cos'e' Thanksgiving in realta'?

In Olanda, il 5 Dicembre, si festeggia Sinterklaas (la festa di San Nicola) dove ci si scambiano i regali portati appunto da Sinterklaas e Zwarte Piet (l'aiutante) i regali sono accompagnati una poesia in rima in cui descrive momenti e riferimenti al regalo stesso e ad avvenimenti accaduti durante l'anno passato. Dopo l'apertura dei regali, ci si unisce a cena con una deliziosa zuppa di piselli e carne.

Allora mi sono chiesta se alla festa del ringraziamento ci si scambiano regali prima/dopo cena.
Figuraccia! Certo che no! E' la festa dove ci si abbuffa con tacchino ed altre prelibatezze americane ed ognuno porta un piatto o un contorno da condividere. Prima di abbuffarsi pero' bisogna fare il discorso di ringraziamento a qualcuno o qualcosa di accaduto, ovviamente il tutto ha origine religiosa, ma non e' il nostro caso.


Il giorno del Ringraziamento
Appuntamento alle 15 a casa di Sonia, dove anche una sua amica e marito ci avrebbero fatto compagnia. Abbigliamento casual (anche jeans andava bene!)
Giornata piacevolissima fatta di risate, grandi chiacchierate con le rispettive famiglie ed ovviamente traduzioni nelle due lingue.

Il piatto tipico e' il tacchino cucinato in mille modi, ma deve essere tacchino e tutto cio' che lo circonda e' relativo. Non credo di aver mai assaggiato un tacchino così buono e tenero come quello che si trova qui, un sapore dolce e delicato.
Sonia l'aveva fatto al forno, semplice con del brodo e ripieno di verdure.

Abbiamo passato tutto il pomeriggio e la sera a casa sua. Chiacchierato, giocato a carte e poi, accompagnati i suoceri a casa con la piccola, passata la mezzanotte, io ed E ci siamo tolti lo sfizio di andare a fare shopping per il "Black Friday!" che abbiamo scoperto essere di alcuna convenienza. Gli sconti che offrono sono tranquillamente percepibili in altri periodi dell'anno. Infatti le classiche code notturne alle casse non le abbiamo viste.

Ma al mattino.........! Abbiamo dovuto accontentare i suoceri che naturalmente han voluto far parte della pazzia americana ed andare a fare acquisti.....  e passare la bellezza di un'ora e mezza in coda alla cassa!

Che dire, altra esperienza in questa esperienza americana. Piacevole indubbiamente, ma triste in quanto unico visto che nel 2015 torneremo in Olanda.

Alla prossima!

lunedì 20 ottobre 2014

New York, New York!

Ad agosto abbiamo deciso  di dedicare tre giornate a New York così, noi tre, ci siamo buttati in questa piccola e strabiliante avventura.

Chi non ha mai sentito parlare di New York, la grande Mela, la citta' che non dorme mai ...?
Vivendo quindi in America da ormai 9 mesi, non potevamo dire di non averla mai vista, non credete?

Volo prenotato, hotel prenotato, valige pronte, e un leggero stress pre partenza: ore 4 del mattino, SVEGLIAAAA!!!!!!!

Ecco ecco, per fortuna che le valige sono pronte e la piccola L forse recupera un po' di nanna in macchina o in aereo (magari!!) e... facciamo il check in e...  aspettiamo pazienti l'aereo... e...

Partiti!




Se vai a New York sconsiglio vivamente di affittare l'auto a meno che tu debba stare al di fuori del centro citta' e allora FORSE puo' convenire.
Ovviamente abbiamo preso un taxi. 30 dollari. Non male! Se avessimo preso una macchina, saremmo impazziti nel traffico che mi ricorda molto quello Milanese nelle ore di punta (ed era un momento tranquillo, ci diceva il tassista!).

Albergo da paura! Ma non paura per la bellezza, per l'ebbrezza che abbiamo provato ad entrarci! Piccolissimo, non avevano nemmeno lo spazio per la gente a far colazione e noi, spaventati, abbiamo pensato subito... e noi con L come faremo!!!??

Vaben, lascia le valige e fatti inghiottire dalla citta'!

La prima cosa che mi e' rimasta impressa sono stati gli odori, un po' come ad Amsterdam. Ma in un altro senso: ad Amsterdam giri per le strade e senti odore dell'acqua, quando non c'e' vento e odore di fumo passando in zona coffee shop; a New York sentivo odore di pp di cani e non solo, odore di asfalto cremato, odore di cavalli, vapori delle migliaia di ristoranti che hanno tutti i tipi di cucina esistenti sulla terra, profumi di caffe', di muffa, di carne cotta, di nuovo e di vecchio.

In tre giorni ci siamo dati ben da fare, abbiamo visitato il visitabile, compreso parte del Central Park e  gran parte della zona a sud di esso. Non sto qui ad elencarvi tutto, vi diro' solo le cose che mi hanno incantata:

la Highline in Greenwich Village e' una vecchia strada ferrata che attraversava parte della citta' e che, inusufruita, e' stata trasformata in passeggiata a passerella dove incontri tantissima gente. Sembrava di conoscersi tutti, visi allegri e gente che spensierata chiacchierava tra di loro. Ti senti come parte della gente e delle case perché' questa visione "intima" ti fa sentire a tuo agio. Scorci di palazzi che dalla strada no vedresti, passaggi e ponti che sono talmente stretti che devi trovare le spazio per riuscire a passare. Ci sono aree costruite per riposarsi e guardare le strade attraverso un vetro. Lungo la passeggiate si trovano bancarelle dove acquistare oggetti artigianali od un buon gelato. La zona e' molto piacevole e abbiamo trovato dei buoni ristoranti.



La quantita' di grattacieli nel downtown diminuisce in altre aree che abbiamo visitato e dove, ci siamo sentiti più a nostro agio dandoci un certo senso di speranza e di ispirazione. Abbiam pensato che, se dovessimo mai trasferirci, New York sarebbe la prossima meta!





Il Central Park e' sorprendente, ero a conoscenza del fatto che fosse grande, ma non così grande!
Se avessimo avuto più tempo avremmo affittato delle biciclette e girato in una giornata.

 






Altra zona interessante e' sotto al ponte di Brooklyn al Pier 17, pieno di locali e, grazie alla bella giornata, la gente era a spasso o a bere qualcosa.

Tutte queste sensazioni, palazzi, stili, gente, odori, trasporti, lingue e colori mi hanno fatto pensare alla "multifeeling city" ed ecco un'altro soprannome alla citta' senza confini :)

Ci e' spiaciuto molto non poter uscire la sera, perché L aveva le sue esigenze e, purtroppo, faceva il riposino pomeridiano sul passeggino e tirava le dieci di sera insieme a noi.  A dire il vero quella più' stanca non era lei.....


Ah, non vi ho raccontato della colazione! ....Non ve lo racconto! ;)






martedì 8 luglio 2014

Charleston

(Atlanta 28 giugno 2014) 
Io "Amore, il 4 luglio è festa, potremmo andare da qualche parte...!"
E "certo! Andiamo a New York almeno abbiamo qualche gg per girare la città"
Io "ma... Hai visto i prezzi dei voli?" 
E "beh dai 1200 $ il volo e altrettanti l'hotel"
Io " certo! I miei amici prenotano dall'Italia a 600€ Il volo e poi non so l'hotel..."
E "e allora dove vuoi andare?"
Io "boh. L'America è grande, con poco tempo per pensare forse è meglio se andiamo in un'altro periodo a NYC e questo weekend andiamo o al mare o in montagna, in auto...! Ma sicuramente gli hotel costeranno un botto, vista la festività" 
E "eh si..."
Io "andiamo a Savannah che ne parlano così bene..!"
E "andiamo a Charleston, stessa distanza che andare a Savannah, stesso oceano, ma altro stato! 


Ahahaha!
Ecco come decidiamo le vacanze!

(4 luglio 2014)
Siamo a Charleston e devo dire che sono rimasta positivamente colpita da questa cittadina. Graziosa, ma dove girano un sacco di fighetti. A parte questo piccolo particolare, c'è il College che è rinomato e quindi la città "ringiovanisce"

La gente per strada ha una media dei 40 anni ed il peso corporeo medio è di 80 kg... Cosa strana se pensate ad uno dei miei primi post dove raccontavo quanto fosse obesa la gente.



Abbiamo girato per lo più in centro, dov'è rimasto più autentico e con molte case ancora in mattone. 




Il resto della città era stato bruciato durante la guerra civile nella seconda parte del XIX secolo. 



Le case sono in stile coloniale. Ma ritroviamo anche stili europei (francese, inglese etc) Insomma ogni angolo ti da una sensazione diversa. 



L'unica pecca: la temperatura! Al nostro arrivo, il termometro dell'auto segnava 108 F che sono 42 gradi centigradi!

Infatti nelle ore pomeridiane sembra di essere in una città semi deserta, con qualche giovincello che va in giro in bicicletta ed una coppia di europei che, con il passeggino, girano la città entrando nei negozi per rinfrescarsi.





La piccola L si è divertita un sacco al museo dei bambini e al mare dove abbiamo passato l'ultima mattinata.


Alla prossima!!!!





lunedì 23 giugno 2014

Bureaucracy on costs of kids

Mia figlia L ha quasi 19 mesi, e' nata in Olanda, dove dal secondo mese di vita, come tutti i bimbi nati nei paesi sviluppati, ha dovuto affrontare i primi vaccini.

In Olanda i vaccini vengono effettuati al 2o 3o 4o 11o e 14o mese poi ai 4 anni.
In America gli stessi vaccini vengono effettuati al 2o 4o 6o 12o 15o mese e poi ai 2 anni.

E qui uno può dire, "quindi?"

Quindi e' un bel casino!
Visto che in Olanda sono più precoci nel vaccinare i bambini, le date non possono essere registrate nel sistema medico governativo americano e per questo stupidissimo piccolissimo futile particolare L deve fare un vaccino in più. Non e' una vergogna?

Ditemi voi che senso ha dover vaccinare una bimba di 19 mesi solo perché le date non rispecchiano i canoni americani. Mia figlia non era in america in quel periodo! Eppure ha avuto lo stesso numero di vaccinazioni come tutti gli americani.

Ma se il problema fosse solo questo uno direbbe, vabeh non la vaccino!
E invece no! Se non la vaccino non può andare all'asilo perché e' a rischio.  A rischio da cosa? Che il computer della Fulton County dice che non ha fatto i vaccini nei tempi prestabiliti?

Sono davvero imbestialita.
Il tutto e' venuto fuori, ovviamente, a mezzogiorno di oggi quando l'asilo mi ha chiamata dicendomi che mia figlia non era in regola e che quindi dovevo andare a prenderla e tornare con il documento aggiornato.
Il documento a cui si riferiscono e' il documento emesso dal famoso super computer.

Cerco di capire quale sia il motivo per il quale, nel pieno del mio orario lavorativo, sia così' urgente andare a prendere mia figlia visto che sta bene.
"Il rischio e' che la bimba può essere affetta da malattie a cui non e' stata vaccinata!"

Chiamo la pediatra e lei mi assicura che Lisa e' in regola con i vaccini e mi spiega che e' un problema nel sistema e che per questo motivo deve subire lo stesso vaccino una volta in più' del normale.

E poi ci lamentiamo in Italia.....!

Tutto il mondo e' paese! Ve lo garantisco!